Natale 2013: incontro tra la Campagna Italiana Contro le Mine e You Able Onlus. Le due organizzazioni, con esperienza e volontà di agire per sostenere le persone con una disabilità, si confrontano sulla situazione dei rifugiati siriani  e sulle modalità possibili per prestare aiuto. Immediatamente si pensa alla Giordania, paese pacifico al centro di un’area di conflitti e tensioni ove la Campagna Mine ha già portato avanti alcune iniziative.

Più di 600mila siriani sono fuggiti dalla guerra siriana, si stima che il 20% sia nei campi rifugiati mentre l’80% popoli le aree urbane, cercando aiuto, casa, risorse, assistenza.

10,81 milioni di persone (Department of Statistics in the Kingdom of Jordan, 2020): 6,6 milioni (69,39%) giordani, 2,9 milioni (30,61%) non giordani: egiziani, palestinesi, siriani, iracheni, yemeniti e libici sino a 57 diverse nazionalità che la Giordania ospita.


La Campagna Contro le Mine presenta il futuro terzo partner, Life Line Consultancy and Rehabilitation, Associazione giordana fondata nel 2007 da Kamel Saadi per dare assistenza alle vittime di mine. Dall’incontro viene dato inizio ad uno studio di fattibilità relativamente alla possibilità che si presentano nell’unire le competenze e l’esperienza delle tre diverse organizzazioni.

Campagna Italiana Contro le Mine: esperienza nell’ambito di valutazione e sostenibilità; advocacy, educazione, assistenza alle vittime di mine, coordinamento con Istituzioni Nazionali ed Internazionali;

Life Line Consultancy and Rehabilitation: esperienza nell’assistenza alle vittime di mine nei termini di reinserimento sociale ed economico in Giordania;

You Able Onlus: esperienza in materia di progetti di cooperazione internazionale mirati alla riabilitazione ortopedica di soggetti amputati e in materia di CBR -Community Based Rehabilitation.

I principi guida:

Natura non profit: gratuità dell’assistenza a persone in condizione di necessità e pari accesso ai servizi a prescindere da nazionalità, età, genere dell’utenza
Gestione da parte dello staff locale
Approccio multidisciplinare: il workshop non è un’officina ortopedica ma un centro di riabilitazione ortopedico. La differenza consta nel non limitarsi alla donazione dell’ausilio e al fitting ortopedico, quanto piuttosto nell’assistere l’utenza a riprendere le attività quotidiane, riconquistare la piena mobilità, offrire assistenza di tipo psicosociale. Parte importante è il l’approccio peer-to-peer alla persona che ha subito un’amputazione e alla sua famiglia.
Networking: il Centro è disponibile a collaborare con tutti gli enti giordani e italiani in loco

Il Centro Ortopedico di Amman dedicato alla memoria di Paola Biocca continua da
9 anni ad assistere persone che in stato di indigenza necessitano di protesi d’arto e ortesi.

Ripercorriamo le principali tappe del progetto.

2023

Nuovi acquisti di materiali per protesi e ortesi grazie a Fondazione Prosolidar!

Ripresa la fisioterapia ai piccoli pazienti grazie al progetto “Paola Biocca Project: assistenza alle persone con una disabilità in Giordania” sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

2022

Il Centro ortopedico opera quotidianamente, assistendo pazienti di ogni età che necessitano di protesi e ortesi. Il servizio di ortesi, consolidato negli ultimi anni, insieme al servizio di fisioterapia gratuita, iniziato nel 2021, hanno determinato l’afflusso di un maggior numero di bambini e bambine sotto gli 13 anni. Da gennaio a maggio sono state svolte 85 sessioni di fisioterapia per 21 pazienti. Oltre il 50% sono sotto i 12 anni, la maggior parte siriani; i pazienti sono quasi tutti di Amman, alcuni dei bambini vivono nel campo rifugiati. 

Il progetto è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

2021 – Community Based Inclusive Development, ortesi, arteterapia, fisioterapia

Il 2021 è stato un anno di grande ripresa delle attività, nonostante lo stato di emergenza sia stato effettivamente abrogato in Giordania solamente nel giugno 2022.

  • Realizzazione di 2 progetti di riabilitazione comunitaria, ad opera di 6 borsiste neolaureate in discipline della riabilitazione che hanno ultimato un percorso di formazione nel 2020, grazie al coinvolgimento di professionisti italiani, giordani e francesi. I due progetti: Stepping Together Initiative, Hand in Hand (F.H.C.) e Hope.
  • Sviluppo dell’assistenza ortesica grazie alla tutorship di 1 esperto giordano e (a distanza) di 1 professionista italiano (ITOP)
  • Sviluppo dell’assistenza psicosociale ai bambini attraverso l’arteterapia, dando seguito al progetto pilota realizzato nel 2018
  • Sviluppo dell’assistenza fisioterapica gratuita per i pazienti del centro, grazie alla partnership con la start up giordana Physio Leaders

Stepping Together Initiative – Hand in Hand (F.H.C.) Project

Un programma di sviluppo inclusivo basato sulla comunità per bambini con difficoltà fisiche, linguistiche e cognitive e le loro famiglie che vivono nel campo di Al Hussein (Amman). Il team: Reem Sari, Fisioterapista – Bushra Mohammad, Terapista occupazionale – Hafsa Al-Taher, Speach Therapist. Oltre 90 sessioni di sensibilizzazione dei caregivers alle loro famiglie e 45 bambini con difficoltà fisiche e linguistiche assistiti (terapia occupazionale, vocale, fisioterapia).

Hope.
Sessioni di sensibilizzazione, sostegno psicologico e interventi di riabilitazione per bambini con disabilità e famiglie a basso reddito che vivono a Jabal Alnaser, Amman. Il team: Etaf Alajjouri, fisioterapista Team Leader – Heba Ghunaim, terapista occupazionale – Rahaf Abu Roza, terapista occupazionale. 38 sessioni di awareness e 12 bambini assistiti.

Arteterapia: formazione e laboratori

Il progetto ha coinvolto: Camilla Mele, arteterapista (Italia): capo progetto, responsabile della formazione online e della missione; Reem Saari (Giordania), referente in loco sia per la formazione che per la missione; Ilaria Gandossi (Italia): arteterapista specializzata in movimento, danza e yoga; Glenda Pagnoncelli (Italia): arteterapista specializzata in teatro; 4 operatori in loco (Giordania), che hanno svolto la funzione di assistent: Zahra Haroun Mohammad Aljabarat, Batoul Haroun Mohammad Aljabarat, Maryam Islam Anwar Al-Taher, Diala Mohammad Ali Al Daghlise.

Il progetto avviato nel mese di Giugno 2021, è stato strutturato in una parte di formazione online e confronto tra artiterapisti italiani e giordani (settembre-ottobre) e da un workshop in loco di 7 giorni presso il campo profughi Hal Hussein, con il supporto di “I am a Human Society for the rights of disabled people”.

I beneficiari: 20 operatori giordani che utilizzano diverse arti (movimento, disegno, pittura, teatro e altro) nell’intervenire per far fronte a traumi dei bambini; 44 bambini (siriani, palestinesi, giordani, disabili e non); circa 30 genitori/caregivers che hanno assistito agli incontri.

Fisioterapia

Avviata l’assistenza fisioterapica ai pazienti del Centro, prima fase Marzo-Ottobre 2021: 152 sessioni, una media di 7 sessioni a paziente per 30 pazienti (di cui 11 sotto i 12 anni). Grazie a Physio Leaders!

Leggi il Report di progetto 2019-2021

Nota sui finanziamenti 2021:

“Paola Biocca Project: Orthosis, Physiotherapy and…Art!” Progetto finanziato da Tavola Valdese 8×1000.

Il Centro è sostenuto con il contributo di Fondazione Prosolidar “Paola Biocca Project 2020”

2020 – assistenza ai pazienti in presenza e “virtuale”, formazione
online e proseguimento della riabilitazione comunitaria, 6 borse di studio a sei giovani donne laureate in scienze della riabilitazione per realizzare due progetti di riabilitazione comunitaria in due diversi campi rifugiati

A causa della pandemia di covid 19, i lockdown in Giordania sono stati “intermittenti” causando così continue interruzioni e riprese dei lavori.

11 pazienti seguiti settimanalmente a distanza
40 consulenze annuali del tecnico supervisore per i casi più complessi

Il 2020 è stato un anno difficile sia per l’assistenza sanitaria ai pazienti sia per la necessità di trasformare le attività di valutazione, monitoraggio sul campo e formazione in digitale. Rivisti tuttavia gli obiettivi di breve termine e le modalità operative, il 2020 ci ha portato ad oggi
grandi risultati sia relativamente all’assistenza “virtuale” e de visu ai pazienti, sia per la formazione online che infine per il proseguimento del cammino intrapreso dal 2016 in materia di riabilitazione comunitaria. (Community based inclusive development*

Nel 2020 è stato avviato un intenso programma di formazione online sia per lo staff del Centro ortopedico che per avviare 2 progetti di riabilitazione comunitaria, con l’affidamento di 6 borse di studio a sei giovani donne laureate in scienze della riabilitazione.

26 ore di formazione online da ottobre 2020 a giugno 2021 con esperti italiani e francesi. Ringraziamo: Federica Puddu, Fisioterapista pediatrica; Sara Barbieri, PT & OT; Paolo Boldrini, PM&R Doc; Camilla Mele, Arteterapeuta; Chiara Zannin PT, Cooperativa riabilitare (formatrice e tutor); Francesca Lorenzetti, terapista del linguaggio; Nicoletta Basagni, psicologa (neurosistemica); Centre d’Etudes et d’Interventions Systémiques, de Méthodologie et d’Epistémologie du soin (CEISME).

Il programma è stato coordinato da:

Nota sui finanziamenti 2020: “Paola Biocca Project 2020” finanziato da Fondazione Prosolidar, gennaio 2020; “Paola Biocca Rehabilitation Center: looking forward sustainability” finanziato da Tavola Valdese 8×1000 gennaio 2020/giugno 2021.

2019 – interscambio tecnici italiani e giordani
attraverso TIROCINI FORMATIVI

Il 2019 è stato l’anno dedicato alla formazione attraverso l’interscambio dei tecnici
ortopedici italiani e giordani.

Febbraio-Marzo-Aprile 2019:  programma di training finanziato da 8×1000 Chiesa Valdese, le nostre due tecniche Abeer e Nancy ed il nostro tecnico supervisore Abdalla seguono un corso di aggiornamento presso le Officine Ortopediche ITOP di Palestrina.  Un ringraziamento speciale al loro tutor, il tecnico Roberto Pellegrini e all’Ingegnere Eugenio Di Stanislao e a tutti i colleghi di Officine ITOP – in foto: Ing Gabriele Denza, Tecnico Ortopedico Daniele Zenardi, Addetto Tecnico Andrew James Casale.

Pubblicato il nuovo report del Centro – download

Giugno- Agosto 2019 – completato il progetto di interscambio tecnici ortopedici con la missione di Eugenio del Centro ortopedico Marchigiano ad Amman. Grazie!!!

Settembre – Novembre 2019:  in occasione ad Amman dei lavori della Global Conference on Assistance to Victims of Anti-Personnel Mines and Other Explosive Remnants of War, and Disability Rights, il Principe Mired Raad Zeid Al -Hussein ha visitato insieme ad una delegazione del Jordanian National Committee for Demining and Rehabilitation (NCDR) il workshop ortopedico. Nel mese di Novembre la 4’Conferenza di Revisione del Trattato di messa al bando delle mine, Oslo. LLCR e Campagna Italiana Contro le Mine tra i partecipanti.

Kamel Saadi, fondatore della Life Line for Consultancy and Rehabilitation (LLCR) partner locale in Giordania ha partecipato alla Conferenza in Amman “Global Conference on Assistance to Victims of Anti-Personnel Mines
and Other Explosive Remnants of War, and Disability Rights” come panellist alla 3’ sessione “Improving Rehabilitation in mine-Affected Countries”.

RoadtoOslo #VictimAssistance #MineSurvivors

Missione di monitoraggio svolta dalla Campagna Italiana Contro le Mine (la presidente dott.ssa Bianchini insieme al Direttore dott. Schiavello), in occasione della Conferenza Internazionale UNMAS tenutasi ad Amman.

2018 – progetto di ARTETERAPIA e avvio del
laboratorio di ORTESI

“Art Therapy in Jordan with traumatized children & Training of operators in the contexts of receiving children war victims”, progetto pilota di arteterapia realizzato grazie a Fondazione Alta Mane Italia.

LOCAL PARTNERS/NETWORK: Life Line Consultancy and Rehabilitation (Local Management) – GLOBAL HUMANITARIA – HAPPINESS AGAIN – The University of Jordan – Associazione Art Therapy Italiana (Mimma Della Cagnoletta, supervisione; Camilla Mele, coordinatrice del progetto).

Obiettivi del progetto pilota: stabilire una rete tra arti-terapiste Italiane, Siriane e Giordane, attraverso una call aperta a tutti gli operatori interessati a partecipare ad Amman, momenti di confronto a distanza ed una missione sul campo per consentire non solo la conoscenza tra le operatrici ma concretamente raggiungere due obiettivi su piccola scala: ridurre la sofferenza dei bambini, ripristinare un senso di fiducia negli adulti e nel contesto di cura; sviluppare competenze negli operatori per affrontare la sofferenza dei bambini e delle loro famiglie e far emergere le risorse individuali, famigliari e collettività. La missione ha coinvolto 16 bambini dai 6 ai 12 anni e 14 operatrici (psicologhe, fisioterapiste/ortopediche, specialiste di arti visive-grafiche, neolaureande). Photogallery

Grazie a Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra Onlus vengono acquistate macchine, attrezzi, articoli per l’avvio del laboratorio di ortesi. Nel mese di luglio il cargo con il container arriva ad Amman, grazie al Ministero degli Esteri, all’Ambasciata Italiana di Amman e a WFP-UNHRD.

Ottobre 2018: concluso il modulo formativo in Riabilitazione su Base Comunitaria
tenuto dal dott. Germano Pestelli e dalla dott.ssa Chiara Zannini ad Amman. 15 partecipanti: studenti neolaureandi dell’Università di Amman e alcuni operatori dell’Ospedale di Médecins Sans Frontieres.

2017 – crescita della rete dei PARTNERS, raggiunti i 100 PAZIENTI assistiti, assicurata un’assistenza continuativa a tutti gli utenti presi in carico

Gennaio: Prima missione di formazione CBR – Riabilitazione su Base Comunitaria. Organizzazioni/enti coinvolti:
• Médecins Sans Frontières –sono stati coinvolti i terapisti e i caregivers (5) nel corso di riabilitazione ed alcuni pazienti
• Souriyat Accross Borders
• The University of Jordan – Department of Physiotherapy

Il training ha coinvolto due gruppi di 21 giovani giordani suddivisi per livelli di preparazione sanitaria e riabilitativa: il primo gruppo con studenti del corso di fisioterapia e con operatori sanitari e sociali di Medici senza Frontiere ed il secondo gruppo composto da studenti in fisioterapia e principalmente in terapia occupazionale.

Un nuovo tecnico ortopedico in apprendistato si aggiunge al nostro staff: Nancy Ibrahim (nella foto tra Abeer Adnan e Kamel Saadi)

Grazie alla Tavola Valdese 8×1000 viene acquistato un van per trasporto pazienti e piccoli interventi di manutenzione protesi in loco.

Nuovi partner collaborano con noi: le organizzazioni Sourayat Across Borders e Global Humanitaria, non profit gestite da personale giordano e siriano e sostenute anche da fondi di diversi paesi europei accolgono persone in stato di necessità, in particolare donne ed orfani, provvedono alle esigenze primarie e sanitarie, all’educazione informale e  alla terapia fisica.

Nel 2017 si è tenuto anche un audit del Centro ad opera di tecnici ortopedici esterni.

“Nuove speranze alle persone con disabilità in Giordania, grazie al sostegno italiano”

Articolo dell’Ambasciata d’Italia in Giordania

2016 – operatività quotidiana in ambito PROTESI, inizio della FORMAZIONE in RIABILITAZIONE COMUNITARIA.

Il primo report di progetto viene pubblicato online e stampato

Conferma del sostegno dei donatori:

Nando Peretti Foundation,

Fondazione Prosolidar,

Tavola Valdese 8×1000

Localmente inizia la collaborazione con Médecins Sans Frontières.

Ringraziamo Mano Amica di BNP Paribas per averci sostenuto nell’aiutare 6 bambini.

2015 – avvio del Centro

Dicembre 2015 il workshop è operativo.

Il Centro è operativo mentre si provvede alle seguenti:

  • Recruiting dello staff
  • Organizzazione logistica per raggiungere i pazienti dei campi rifugiati e al di fuori di Amman
  • Programmazione  degli approvvigionamenti
  • Il workshop riceve i primi pazienti segnalati dai partner (Cancer Foundation, campi rifugiati)

Fondazione Prosolidar approva il progetto “JORDAN ORTHOPAEDIC RELIEF – Fare fronte all’emergenza ortopedica dei rifugiati siriani e di altre nazionalità creando un servizio di assistenza ortopedica indipendente e non profit

Tavola Valdese 8×1000 sostiene il progetto “A leg up: sostegno al Life Line Consultancy and Rehabilitation Centre di Amman – Giordania”

Inizia la fase di approvvigionamento dei materiali. Avviata la procedura presso il Ministero degli Esteri Italiano per inviare il container tramite il World Food Programme, mentre in loco viene avviata la procedura di approvazione da parte dei Ministeri giordani (Ministry of Planning; Ministry of Trade; Ministry of Health; Ministry of Social Development). Nel mese di settembre il Il container arriva ad Amman. Nel frattempo la Tavola Valdese Ufficio 8×1000 approva il progetto del Centro. 

2014

La Fondazione Nando Peretti approva il progetto

“PAOLA BIOCCA REHABILITATION CENTER. Amman, The Hashemite Kingdom of Jordan”

Viene effettuata la prima missione sul campo, sia  per visitare i piccoli pazienti che hanno ricevuto gli ausili, sia per avviare una fase di need assessment, in primis relativa all’assistenza ortopedica a soggetti amputati e alle possibile sinergie con gli altri enti attivi sul campo. Tantissime le manifestazioni di disponibilità a collaborare, in primis:  L’Unità Tecnica Locale del Ministero degli Esteri Italiano ad Amman; la Cancer Foundation, che assiste soprattutto utenza pediatrica; le ONG Italiane; l’Università di Amman – Facoltà di Scienze Ortopediche. A seguito di tali manifestazioni di apertura e disponibilità, della constatazione delle necessità e della volontà di dare vita ad un progetto pilota, le tre organizzazioni prendono la decisione di definire gli step per avviare un centro di riabilitazione non profit ad Amman (foto Ambasciata d’Italia ad Amman: Laura Cicinelli con Kamel Saadi).

Da un primo studio e contatto con le organizzazioni che operano in Giordania e le necessità presenti emerge l’immediato stato di emergenza relativamente ai rifugiati siriani, la prima decisione è dunque di fornire un supporto a distanza a enti già operativi sul campo. Partono i primi kit protesici per i bambini siriani amputati a causa del conflitto ed accolti ad Amman da alcune strutture private, con la collaborazione dell’Ambasciata Italiana ad Amman.

Incontriamo i giovanissimi beneficiari degli ausili che vengono assistiti ad Amman in via temporanea prima di rientrare nei campi rifugiati. L’esistenza di queste strutture è tanto significativa della generosità del popolo giordano quanto tuttavia in difficoltà rispetto ai grandi numeri delle persone in stato di necessità, la priorità data i bambini è condivisa quanto al medesimo tempo vengono rilevate le necessità delle persone adulte che senza una completa riabilitazione non sono in grado di sostenere le loro famiglie. La necessità di provvedere a protesi di arto inferiore per un’utenza ampia concentra giustamente le priorità degli enti presenti sul fitting protesico. Non c’è alcun ente non profit in grado di provvedere ad un follow up e ad un assistenza di tipo psico-sociale. Tantissime le manifestazioni di disponibilità a collaborare, in primis:  L’Unità Tecnica Locale del Ministero degli Esteri Italiano ad Amman; la Cancer Foundation, che assiste soprattutto utenza pediatrica; le ONG Italiane; l’Università di Amman – Facoltà di Scienze Ortopediche. A seguito di tali manifestazioni di apertura e disponibilità, della constatazione delle necessità e della volontà di dare vita ad un progetto pilota, le tre organizzazioni prendono la decisione di definire gli step per avviare un centro di riabilitazione non profit ad Amman.

RINGRAZIAMENTI

Tantissime collaborazioni hanno reso possibile la realizzazione del progetto: The Nando Peretti Foundation, Fondazione Prosolidar e la Tavola Valdese – Ufficio 8×1000 che hanno sostenuto il progetto sin dal principio; le istituzioni e le organizzazioni, sia locali che internazionali quali l’Ambasciata Italiana ad Amman, l’AICS (sede di Amman), Global Humanitaria e Médecins Sans Frontières; le aziende produttrici di ausili italiane e straniere, non solo per le scontistiche applicate ma anche per le periodiche donazioni di materiali; i centri ortopedici italiani che ospitano i nostri tecnici ortopedici per la formazione; i fisioterapisti e i medici in riabilitazione italiani volontari che hanno gestito la formazione in materia di riabilitazione comunitaria; i consulenti esterni – un tecnico ortopedico supervisore ed un medico in riabilitazione volontario che intervengono nel trattamento dei casi più complessi; i pazienti medesimi del centro che operano come volontari, visitando nuovi assistiti e dando il loro contributo alle attività.